Nella seconda metà del Settecento, la cultura tedesca è sconvolta dall’entusiasmo per la fisiognomica, suscitato dall’opera di J.C. Lavater, teologo e letterato svizzero. Contro questa “fisiognomania” scende in campo l’illuminista Lichtenberg, scienziato e filosofo, la cui veemente polemica utilizza le armi critiche del buon senso e della satira. Lo “specchio dell’anima”, diviene nelle sue parole il luogo degli errori, dei fraintendimenti e degli arbitri, e rispecchia più i pregiudizi inconfessati di chi osserva che non i segreti di chi è osservato. Il contrasto fra i due studiosi negli scritti qui presentati, costituisce un affascinante dibattito ricco di implicazioni sul piano estetico e su quello letterario e del costume.
1991, pp. 220, ill. bn
ISBN
978-88-7115-014-7
€ 16,53 € 15,70
Lo specchio dell’anima
Pro e contro la fisiognomica. Un dibattito settecentesco
a cura di
Giovanni Gurisatti è nato nel 1957 a Vicenza e si è laureato a Padova nel 1985 con una tesi su Walter Benjamin. Attualmente è dottorando in Filosofia (Estetica) presso l’Università di Bologna. Con articoli, saggi e traduzioni ha collaborato a riviste e a volumi collettanei. Ha curato l’edizione italiana di Problemi formali del gotico di W. Worringer e de’ L’arguzia di K. Fischer. È impegnato in ricerche sul “paradigma” fisiognomico e sull’estetica tedesca del Novecento.