Maso, un giovane alpino convinto che la guerra sia un’occasione di riscatto nazionale e personale, aveva progettato di sposarsi in una chiesetta di montagna alla presenza di pochi amici. Ma non potè realizzare il suo sogno: venne colpito a morte il 12 aprile 1945 durante uno scontro con i nazifascisti. Sì, perchè Maso, come tanti altri giovani della sua generazione, deluso dall’arroganza della classe dirigente fascista, dopo l’8 settembre sceglie la lotta della Resistenza.
Questa ricerca ricostruisce, sulla base delle 170 lettere spedite alla fidanzata, la vicenda umana e politica di Pietro Maset (1911-1945), il figlio del sagrestano di Scomigo (Conegliano), medaglia d’oro della Resistenza, uno dei giovani inquieti e alla ricerca del nuovo, che trovò la sua strada alla fine di un lungo viaggio attraverso il fascismo.
Maso l’alpino
Livio Vanzetto, direttore dell’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea della Marca trevigiana, ha pubblicato, oltre a numerosi saggi comparsi in libri e riviste specializzati, i seguenti volumi: Paron Stefano Massarioto. La crisi della società contadina nel Veneto di fine ’800 (Vicenza, Odeonlibri, 1982); I ricchi e i pellagrosi (Abano Terme, Francisci, 1985 e 1992). E, assieme ad Ernesto Brunetta, Storia di Treviso (Padova, Il Poligrafo, 1988).