Figura affascinante e per certi versi misteriosa del nostro Rinascimento, la veneziana Cassandra Fedele (1465-1558), poetessa, musicista e scrittrice, paragonata in vita da Poliziano a Pico della Mirandola per la sua erudizione, ma ricordata anche come donna di rara bellezza ed eleganza, si distinse fin da giovanissima per la vastità e profondità della sua cultura. Un patrimonio di conoscenze e di ingegno, risultato di una precoce educazione filosofica e letteraria, che suscitò ammirazione tra i massimi protagonisti del mondo umanistico.
Le Orazioni e le Epistole di Cassandra Fedele, per la prima volta tradotte in italiano e qui presentate con testo latino a fronte, oltre a testimoniare l’originalità della loro autrice nel panorama rinascimentale, rivelano i molteplici interessi di un’intelligenza vivida, multiforme, aperta alle principali suggestioni culturali dell’epoca e in contatto con i più influenti circoli intellettuali d’Italia e d’Europa: dall’università di Padova, dove tenne lezioni e conferenze, alla cerchia fiorentina di Lorenzo de’ Medici, fino alla corte di Spagna e al ducato di Milano, come emerge dalla corrispondenza con Isabella di Castiglia, Eleonora d’Aragona, Ludovico Sforza e Beatrice d’Este.
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