Qual è il ruolo della violenza politica nella conquista del potere da parte dei fascisti? Questo studio fornisce una risposta attraverso l’analisi di un caso locale, per molti versi atipico, qual è quello di Venezia. Tra il 1919 e il 1922 vi fu, da parte dei fascisti veneziani, un utilizzo precoce della violenza politica, per contendere l’occupazione della scena pubblica ai socialisti e anche per porsi come protagonisti attivi nell’arena politica cittadina. Ottenuti questi obiettivi, la ritualizzazione e la messa in scena della violenza rimangono elementi fondamentali della politica fascista in città, come mezzo di intimidazione delle classi dirigenti, ma anche – tra il 1921 e il 1922 – come espressione di un’opposizione alla linea politica perseguita dal fascismo nazionale.
2001, pp. 262, ill. bn
ISBN
978-88-7115-158-8
€ 20,66 € 19,63
esaurito
Alle origini del fascismo
La violenza politica a Venezia 1919-1922
presentazione di Mario Isnenghi
Giulia Albanese si è laureata in storia contemporanea presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. È attualmente dottoranda presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze e fa parte del consiglio direttivo dell’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea.