L’opera del veneziano Carlo Gozzi (1720-1806) ha conosciuto un vero e proprio revival dopo la recente scoperta di un’ingente mole di autografi che attestavano l’esistenza di un nutrito numero di abbozzi, brogliacci narrativi, ossature e di complete versificazioni dei testi per quelle che sarebbero diventate le sue famose Fiabe.
Nel volume, questi originali “appunti” vengono analizzati minuziosamente e si rivelano fondamentali per una disamina coerente dell’opera gozziana: dimostrano come la prima stesura del testo fosse sempre realizzata dall’autore già pensando alla rappresentazione e consentono anche di documentare il processo di graduale allontanamento di ogni fiaba dalla sua fonte ispiratrice, in un incessante lavoro di revisione e di riscrittura.
Le indicazioni che Gozzi scrive per se stesso e per gli attori, rintracciabili nei manoscritti, restituiscono così il farsi del testo come ossatura, bozza redatta dal drammaturgo a proprio uso e resa definitiva solo dopo averne verificato l’impatto sul palcoscenico con gli attori.
Nell’ultima parte del volume, l’attenzione si concentra proprio sul rapporto con gli attori e, in particolare, con l’organico della compagnia di Antonio Sacchi negli anni del sodalizio con Gozzi: una vivace ricostruzione che, ripercorrendo la distribuzione delle parti nelle Fiabe e traendo preziose indicazioni dai manoscritti, rievoca i protagonisti e le vicende, talora movimentate, di un ventennio di vita teatrale.
2012, pp. 356
ISBN
978-88-7115-802-0
€ 23,00 € 21,85
L’orditura e la truppa
Le Fiabe di Carlo Gozzi tra scrittoio e palcoscenico
prefazione di Piermario Vescovo
Giulietta Bazoli si è formata all’Università Ca’ Foscari di Venezia e attualmente si occupa soprattutto di teatro del Settecento, con particolare riferimento a Carlo Gozzi e al suo entourage. Ha pubblicato vari saggi in riviste e volumi miscellanei e curato l’edizione della Donna serpente per l’Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Gozzi (Venezia, 2012).