Nel panorama complesso della filosofia italiana ed europea ottocentesca, il ruolo di Antonio Rosmini (1797-1855) assume particolare rilievo nella formazione di quelle correnti spiritualistiche che saranno in opposizione alle tendenze materialiste e positiviste emergenti. Il debito evidente di Rosmini nei confronti di Giovanni Duns Scoto, il “Dottor Sottile” della Scolastica, è rimasto finora un aspetto incompreso o misconosciuto dalla storiografia, monopolizzata per larghi tratti dal dibattito intorno alla fedeltà di Rosmini a Tommaso d’Aquino.
Nel volume questa lacuna viene colmata risalendo, in maniera argomentata e rigorosa, alle fonti medievali del pensiero rosminiano: Rosmini non è un mero ripetitore delle posizioni di Duns Scoto, come sostenuto da un altro protagonista della filosofia italiana ottocentesca, Vincenzo Gioberti, ma, al contrario, nella sua ontologia mira a rielaborare l’eredità concettuale della scuola scotista. Una chiave interpretativa che permette di ricostruire più compiutamente il rapporto tra Rosmini e Scoto, rimandando infine a un trattato settecentesco, il Johannis Duns Scoti Philosophia di Carlo Giuseppe Bignamini, qui analizzato criticamente per la prima volta.
2012, pp. 388
ISBN
978-88-7115-793-1
€ 24,00 € 22,80
Rosmini e Duns Scoto
Le fonti scotiste dell’ontologia rosminiana
presentazione di Paolo Pagani
Gian Pietro Soliani, laureato in Scienze filosofiche all’Università Ca’ Foscari di Venezia, da alcuni anni ha concentrato i propri studi soprattutto sul pensiero medievale e sulla sua rilevanza per la comprensione della filosofia moderna e contemporanea.