Aristide Gabelli (Belluno, 1830 - Padova, 1891), celebre pedagogista ed esponente di spicco del positivismo italiano, fu uno dei protagonisti del secondo Ottocento, periodo nel quale la classe dirigente del neonato stato unitario si diede l’obiettivo di “fare gli italiani”.
A questo processo, che era insieme di civilizzazione e italianizzazione, Gabelli diede il proprio contributo pensando a una scuola elementare capace di “formare lo strumento testa”, proiettata a preparare alunni in grado di pensare autonomamente, bandendo il nozionismo e le astratte conoscenze.
Questo volume intende offrire non un’organica rivisitazione del pensiero di questo autore, al quale insigni studiosi hanno dedicato saggi e monografie, bensì ulteriori elementi di studio: conoscere le letture che accompagnarono e sostennero la sua riflessione può aprire infatti a ulteriori conoscenze su Gabelli e sul suo tempo. I saggi che precedono la pubblicazione del Catalogo del Fondo Gabelli, conservato alla Biblioteca Universitaria di Padova, sono testimonianza di questa possibilità: da essi emerge il ritratto di un Gabelli anche giurista e di un periodo della storia italiana in cui il dibattito sulla scuola vide partecipazione e vitalità.
Aristide Gabelli tra diritto e pedagogia
Il Fondo Gabelli della Biblioteca Universitaria
di Padova
a cura di
Patrizia Zamperlin insegna Storia della Scuola presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione all’Università di Padova. Autrice di numerosi saggi storici e metodologici è la fondatrice e attuale direttrice del Museo della scuola e dell’educazione di Padova.