Le biblioteche sono scrigni dove si conservano tesori, divenendo nel tempo luoghi della memoria della civiltà passata. La Biblioteca Capitolare di Verona è tra le pochissime biblioteche storiche ad avere radici direttamente nel Medioevo e costituisce un punto di riferimento importante per gli studi danteschi e la storia della cultura libraria veronese.
Il Trecento a Verona si apre proprio con la presenza di Dante Alighieri: in città l’esule fiorentino trovò ospitalità e ispirazione letteraria per elaborare i trattati del Convivio e del De Vulgari eloquentia durante il primo soggiorno; quando poi vi ritornò, ospite di Cangrande della Scala, era intento alla stesura del Paradiso e forse anche del trattato Monarchia.
All’interno della cornice dantesca, questo libro offre un contributo alla storia della cultura libraria nella Verona del Trecento, con incursioni nel Duecento e nel Quattrocento. Un excursus cronologico che presenta tutte le biblioteche della città – ecclesiastiche e private – che fecero da sfondo al soggiorno veronese dell’Alighieri e che descrive come, presso la corte degli Scaligeri, funzionari, cancellieri, notai e letterati entrarono in possesso di antichi e preziosi manoscritti della Capitolare per arricchire le proprie personali collezioni. Manoscritti che ancora oggi si conservano nelle moderne biblioteche – quali la Biblioteca Apostolica Vaticana, la Bibliothèque Nationale de France e la Biblioteca Civica di Verona – e che testimoniano la rarità del corpus delle opere che circolavano in città e la vivacità culturale del preumanesimo veronese.