Personalità complessa e poliedrica, da collocare a metà strada tra gli umanisti del Quattrocento e gli enciclopedisti del Settecento, la figura di Vincenzio Borghini non è soltanto un esempio di straordinario eclettismo. Con la sua attività di filologo, l’intellettuale fiorentino rivela di possedere anche una felice vena creativa, che oggi ci permette di conoscere da vicino i progetti iconografici degli affreschi della cupola di Brunelleschi e di entrare in contatto con quella ricca tradizione di apparati celebrativi e raffigurazioni per le feste e gli spettacoli, realizzati nella Firenze cinquecentesca. In questo senso, i diversi saggi qui raccolti ampliano la prospettiva fino a comprendere uno sguardo d’insieme sull’universo irripetibile della Firenze dell’epoca in cui l’opera di Borghini si intreccia e si confronta con figure come quelle di Doni, Vasari, Machiavelli, Cosimo de’ Medici.
Il volume raccoglie i contributi di: Gino Belloni, Massimo Firpo, Maria Fubini Leuzzi, Sara Mamone, Anna Maria Testaverde, Eliana Carrara, Riccardo Scorza, Riccardo Drusi, Antonio Sorella, Giuseppe Chiecchi, Mario Pozzi.
Fra lo «spedale» e il principe
Vincenzio Borghini
Filologia e invenzione nella Firenze di Cosimo I
Gustavo Bertoli ha lavorato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, occupandosi soprattutto dei fondi a stampa antichi. Suoi lavori di Storia della stampa manuale, bibliografia testuale e storia fiorentina del XVI secolo sono apparsi in riviste specialistiche quali «La Bibliofilia», «Archivio Storico italiano», «Studi sul Boccaccio».
Riccardo Drusi si è occupato prevalentemente di cultura cinquecentesca, di questioni linguistiche e di tradizione di testi antichi. Fra i suoi titoli, La «lingua cortigina romana». Note su un aspetto della cinquecentesca questione della lingua (Venezia, Il Cardo, 1996) e l’edizione critica di V. Borghini, Annotazioni sopra Giovanni Villani (Firenze, accademia della Crusca, 2002).