Il radicale ottimismo che Locke comunica attraverso il Secondo Trattato sul Governo si radica nella convinzione della possibilità di rendere congruenti i diversi fini di cui individuo, società e Stato sono portatori. È questo il grande compito che sta alla base dello scritto lockeiano e che definisce l’ambito di applicazione della filosofia politica moderna. Solo comprendendo il ruolo peculiare di ciascuna di queste correlate grandezze (individuo, società, Stato), il pensiero politico di Locke può essere salvato dalle spesso affrettate accuse di oscurità o contraddittorietà e aperto alla sua ambigua complessità, radicata essa stessa nel pensiero politico moderno.
Di questa ambiguità rende testimonianza il saggio di Dino Costantini, che ripercorre l’opera lockeiana illuminandone gli aspetti ambivalenti (soprattutto nell’idea di una legittimazione della diseguaglianza tra gli uomini), ma anche l’esito unitario, incentrato in quella “passione per la solitudine” che equivale alla produzione dell’individuo, solo e indipendente, e che, alle origini del pensiero liberale, rappresenta il definitivo approdo della teoria politica lockeiana.
2003, pp. 137
ISBN
978-88-7115-238-7
€ 16,00 € 15,20
La passione per la solitudine
Una lettura del Secondo Trattato sul Governo
di John Locke
Dino Costantini si è laureato in Filosofia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove ha studiato con Alessandro Biral. È perfezionando in Diritti Umani presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dottorando in Scienze Politiche presso l’Università di Parigi VIII. È redattore del «Bollettino Telematico di Filosofia Poitica».