Giorgio Faggin (1939), docente nelle università di Trieste e di Padova, si è dedicato nella prima parte della sua carriera allo studio dell’antica pittura fiamminga e olandese. Nel 1968 Faggin avrebbe conseguito la libera docenza (la prima in Italia) in Storia dell’arte fiamminga e olandese e, in seguito, si è occupato della traduzione dei principali poeti neerlandesi moderni e contemporanei (Gilliams, Nolens, Gezelle, van de Woestijne, Duinker, Kopland). Dopo essersi trasferito in Friuli, Faggin avrebbe studiato a fondo la lingua e la letteratura friulana (Vocabolario della lingua friulana, 1985; La poesia friulana del Novecento, 1987; Grammatica friulana, 1997), alla ricerca di nuove sfide e di vie meno battute, occupandosi anche di altri idiomi neolatini, tra cui la favella veneta, con l’antologia Intimo parlar, e la lingua catalana, da cui ha tradotto più recentemente un classico medievale come Il sogno di Bernat Metge. I diversi saggi e interventi raccolti in questa miscellanea ripercorrono la pluralità di interessi e di campi d’indagine attraversati da Giorgio Faggin nell’arco di quarant’anni, mettendone in rilievo l’impegno di docente, critico, traduttore, “mediatore di culture”.
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