Il malessere dei lavoratori nel mondo contemporaneo: un disagio che sembra destinato a crescere dentro e fuori i luoghi di lavoro.
In queste pagine ci si sofferma in modo particolare sul crescente ricorso dei lavoratori a sostanze psicotrope, quale risposta illusoria alle difficoltà e alle sofferenze che la vita quotidiana comporta. E si tenta di rispondere a queste domande di fondo: perché la produzione di merci e di “benessere” è connessa in modo così inestricabile con la produzione di “malessere”? Che relazione esiste tra l’attuale organizzazione del lavoro e l’organizzazione del tempo “libero” dei salariati? Che tipo di rapporto intercorre tra la produzione di merci e il consumo di massa di sedativi, eccitanti e “pillole della felicità” da parte dei produttori di merci? E infine: come possono i lavoratori uscire dal circolo vizioso che si sta creando tra i loro bisogni umani insoddisfatti e la ricerca di una “soddisfazione” del tutto artificiale di essi? Il saggio non aspira a fornire una risposta esaustiva a queste grandi problematiche, ma intende essere principalmente uno stimolo, un invito a moltiplicare e a intensificare gli studi sul lavoro, sulle concrete condizioni di vita dei salariati, sempre più simili a “produttori consumati”.
2006, pp. 304
ISBN
978-88-7115-501-2
€ 23,00 € 21,85
Il produttore consumato
Saggio sul malessere dei lavoratori contemporanei
Francesca Coin svolge attività di ricerca in Sociologia presso la Georgia State University di Atlanta (USA). Si occupa di lavoro e diseguaglianza sociale, in particolare delle conseguenze del processo di mondializzazione sulle popolazioni di colore, gli immigrati e le donne. È autrice di numerosi saggi in italiano e in inglese sulla condizione dei lavoratori contemporanei. Ha curato: Gli immigrati, il lavoro, la casa: tra segregazione e mobilitazione (FrancoAngeli, 2004).