Venezia e la vitalità del contemporaneo

Paolo Marinotti a Palazzo Grassi (1959-1967)

presentazione di Nico Stringa

Dopo un lungo silenzio, questo libro riporta alla luce l’esperienza di una delle più originali figure del panorama culturale del secondo dopoguerra: Paolo Marinotti, segretario generale del Centro Internazionale delle Arti e del Costume di Venezia. Dal 1959 al 1967 Marinotti fu promotore di una serie di esposizioni internazionali d’arte contemporanea nella cornice veneziana di Palazzo Grassi. Tramite la diretta collaborazione di personaggi del calibro di Willem Sandberg, Asger Jorn, Carlo Scarpa e Michel Tapié, Paolo Marinotti fu in grado di elaborare un linguaggio espositivo originale, anticipando alcune tendenze delle pratiche curatoriali contemporanee: l’organizzazione di una mostra partendo da un concetto, la centralità dell’esperienza del visitatore, l’opera d’arte come “atto di cultura” e la necessità di rispondere, anche con le esposizioni, ai profondi cambiamenti politici e culturali italiani e internazionali della seconda metà del Novecento.
Attraverso ricerche d’archivio e documenti d’epoca viene qui ricostruita l’esperienza di uno dei grandi mecenati italiani e la prima intensa stagione di Palazzo Grassi come sede espositiva dedicata all’arte contemporanea.

Stefano Collicelli Cagol svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove si è laureato in Conservazione dei Beni Culturali. Ha lavorato come assistente curatore e poi come research curator presso Villa Manin - Centro d’arte contemporanea a Passariano (Udine) e ha collaborato con La Biennale di Venezia. Attualmente è PhD Candidate presso il Curating Contemporary Art Department del Royal College of Art di Londra.

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