Un carteggio intenso, ricco di sfumature culturali, permeato di umorismo non sempre velato, talora acuto e penetrante, è quello che emerge dalla corrispondenza tra Fedele Lampertico (1833-1906), notabile moderato, senatore del Regno, intellettuale ed erudito, uomo di governo ed economista, e Paolo Lioy (1834-1911), naturalista, scienziato, scrittore e poeta, poi senatore. Le lettere qui pubblicate forniscono una visione incisiva e dinamica della vita culturale, sociale, economica e politica non solo della Vicenza postrisorgimentale, ma anche del Veneto e dell’Italia. Il carteggio Lioy-Lampertico, introdotto da una analisi di momenti e aspetti della biografia di protagonisti, presenta un “dittico” quasi ideale nella Vicenza della seconda metà dell’Ottocento, accomunato dall’obiettivo di educare, istruire, divulgare la conoscenza attraverso le proprie opere e non solo, contribuendo a formare le coscienze dei nuovi cittadini del regno d’Italia.
Nelle lettere le vicende personali si fondono con quelle pubbliche dei due corrispondenti, con riferimenti alla politica locale e nazionale. Lioy e Lampertico si prodigano, in particolare, per sanare il divario tra fede e politica, tra religione e progresso, soprattutto in seguito alla diffusione della teoria evoluzionista di Darwin, riproducendo in questo dialogo privato la trama complessa di una discussione che ha caratterizzato la cultura di un’intera epoca.
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