Che cos’è la creatività? Nel confronto multidisciplinare tra filosofia, arte e neuroscienze, il volume focalizza la questione del significato dell’empatia con quei corpi inanimati che sono le opere d’arte, di cui cogliamo un’eccedenza: il valore universale di “patrimonio dell’umanità”. Nei primi anni del Novecento, mentre Edmund Husserl rileva un’analogia tra lo “sguardo” non oggettivante dell’artista e quello del fenomenologo, il pittore Paul Klee scrive che l’arte non ripete le cose visibili, ma «rende visibile».
Se l’empatia coglie l’interno dell’esterno, la creatività svincola la materia dalla mera oggettività e la incorona. Una “ragione incarnata” consente al filosofo di articolare, senza attrito, il personale e l’impersonale, attraverso lo snodo centrale dell’interpersonale. Ne risultano: il primato della sensibilità corporeo-vivente, conscia e non conscia, e il riscatto dell’inanimato dall’anonimato, la vita delle “cose”. Così, l’opera d’arte è il “finito immortale”, patrimonio di tutti e di ciascuno, nessuno escluso, cioè dell’umanità intera, persino di quella futura. Ciò significa che ogni cultura ha pari dignità, perché espressione dello spirito creativo dell’essere umano: un riconoscimento reciproco, che è il fondamento del dialogo interculturale e della costruzione della pace tra i popoli.
Empatia e creatività
Personale, impersonale, interpersonale
Patrizia Manganaro, ordinario di Storia della filosofia contemporanea, dirige l’Area Internazionale di Ricerca “Edith Stein e il pensiero contemporaneo” presso l’Università Lateranense. È autrice di Empatia (2014), Persona-logos. La sintesi filosofico-teologica in Edith Stein (2015), Narcisismo. Tre riflessioni liquide (2016), Fenomenologia da Relaçao. A Pessoa Humana em Edith Stein (2016), Pensieri concentrici. Lettere fenomenologiche al teologo (2016). È co-curatrice dei volumi: …e la coscienza? Fenomenologia, Psico-patologia, Neuroscienze (2012), Formare e tras-formare l’uomo. Per una storia della filosofia come paideia (2017), Logos e Pathos. Epistemologie contemporanee a confronto (2017).