Mario Quaranta (Ferrara 1936 - Padova 2020) è stato uno dei maggiori bibliosofi italiani del Novecento. Originario del Polesine, si è formato all’Università di Padova, dove ha conosciuto Ferruccio Rossi-Landi e si è laureato sul pensiero di Ludovico Geymonat, epistemologo diventato sua “stella polare”. Inseritosi successivamente entro il cenacolo geymonatiano, come un sicuro, libero e affidabile punto di riferimento, per tutta la vita è stato anche un apprezzato e impegnato docente liceale padovano di filosofia.
L’attitudine alla ricerca e all’approfondimento contraddistingueranno i suoi molteplici interessi di studio: dal pensiero di Geymonat all’opera di Giovanni Vailati, dalla feconda tradizione del pragmatismo e del positivismo al composito mondo delle riviste italiane primonovecentesche (di cui ha promosso alcune fondamentali edizioni). A questa straordinaria attività di studio e ricerca ha affiancato sempre un’intensa attività giornalistica e di alta divulgazione.
Maestro incontrastato dell’ineditologia filosofica, Quaranta ha rintracciato, curato e pubblicato molteplici documenti, lettere, saggi e studi inediti che, insieme ai suoi studi, gli hanno consentito di incrinare la tradizionale immagine storiografica del positivismo delineata dal neoidealismo, favorendo una diversa, ricca e articolata ricostruzione critica, dalla quale si evince come il positivismo si sia confrontato con il dibattito epistemologico internazionale del suo tempo, difendendo sempre le ragioni di una filosofia scientifica.
Il volume ricostruisce, in modo analitico, il percorso intellettuale di questo eclettico studioso, fornendo anche la bibliografia sistematica dei suoi scritti, dalla quale emerge il suo appassionato legame con un programma di ricerca critico-razionalista, frutto di una visione laica, pluralista e progressiva della scuola e della società civile.
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