Ancora una volta il riso, dunque: questo Proteo sfuggente, irridente, persino insidioso verso gli audaci che pretendono di interrogare il mistero del suo principio metamorfico, come scrive Jean Paul nell’esordio della sua trattazione. Questo documento del pensiero estetico del primo Ottocento costituisce il cuore pulsante di una Propedeutica all’estetica che in forme esemplari riassume l’immensa eredità teologica, filosofica ed estetica del secolo precedente.
Esso costituisce una tappa essenziale nella storia della riflessione del riso, il cui segreto, però, costituisce una sfida continua per il pensiero. Da queste lezioni sull’estetica e sulla retorica del riso (comico, satira, umorismo, ironia, arguzia), si irradia la consapevolezza di Paul di essere l’erede di una lunga e gloriosa era del riso, incominciata con Rabelais, proseguita con Shakespeare, Cervantes, Swift e culminata nell’amatissimo Sterne.
Il comico, l’umorismo e l’arguzia
Arte e artificio del riso in una “Propedeutica all’estetica” del primo Ottocento
a cura di
Eugenio Spedicato (1960) è ricercatore di letteratura tedesca presso l’Istituto Universitario di Lingue Moderne (IULM) di Milano. Ha pubblicato articoli e saggi su Walter Benjamin (con inediti), Thomas Mann, Jean Améry e ha inoltre curato l’edizione italiana di Così morì un partito di Jura Soyfer e una nuova traduzione de Il povero musicante di Franz Grillparzer.