Un percorso sul silenzio e i suoi significati – dall’arte alla filosofia fino ai riti della nostra vita quotidiana nelle città – in un mondo che sembra rimuoverlo, escluderlo, esorcizzarlo, e che avviene “a margine” di una contemporaneità assediata dal rumore e dalla contingenza, dall’ansia costante della partecipazione e dell’evento: «L’evento ci accerchia e ci costringe nelle sue logiche di partecipazione. [...] Incapaci di dire no, di dire basta, le vite vengono risucchiate in mezzo a un continuo brusio di fondo, che porta a una sensazione di disordine». Scandito in tre parti successive – “Silenzio e arte”, “La parola silenzio” e “Silenzio e comunicazione” – il volume è l’esito di un complesso itinerario che vede artisti, filosofi, critici e scrittori interrogarsi sul senso di una dimensione radicale, eppure fondamentale per la vita umana, come quella del silenzio. Parlare del silenzio è di per sé un paradosso, ma è diventato un paradosso utile e probabilmente necessario, per poter aspirare ad una nuova sensibilità, per poter guadagnare una nuova chiave di accesso, più profonda e più originaria, ad una realtà quotidiana dai contorni caotici e indefiniti, come testimoniano le diverse prospettive e i diversi interventi riuniti in queste pagine. Il tutto nella consapevolezza poetica e filosofica racchiusa dai versi della poetessa Wislazwa Szymborska e ricordati nell’introduzione: «Quando pronuncio la parola silenzio / lo distruggo».
Il paradosso del silenzio
Percorsi alternativi nel caos contemporaneo
a cura di
Nicoletta Polla-Mattiot è giornalista e saggista. Ha scritto e curato Riscoprire il silenzio. Arte, musica, poesia, natura fra ascolto e comunicazione (2004). Al tema del silenzio ha dedicato alcuni dei suoi precedenti lavori, tra cui Harold Pinter, il teatro, il pubblico, il silenzio (2001). È curatore scientifico del Festival del Silenzio. Lavora per la casa editrice Mondadori come condirettore del settimanale «Grazia».