Un itinerario di ricerca che, partendo dall’analisi delle emozioni e dei sentimenti significativi, si addentra – facendo tesoro degli strumenti offerti dalla stessa psicoanalisi, dalla filosofia e dalla teologia – nelle acque insidiose del Se stesso, percependone la finitezza e, al contempo, la peculiare apertura verso l’Altro e verso l’Oltre. Questo sporgersi proprio della coscienza sollevata dall’emozione viene esemplificato nelle figure di Sabina Spielrein, Etty Hillesum e Edith Stein. Tre donne accomunate, oltre che dalle origini ebraiche e dalla terribile sorte della Shoah, dalla capacità di fare della propria situazione di dolore una “infinita elevazione” che si pone nell’ordine delle cosiddette Verità-Evento, una sorta di esperienza mistica la cui intima certezza rimane intrinsecamente un sentire della mente, ovvero un sentimento.
2007, pp. 374
ISBN
978-88-7115-570-8
€ 23,00 € 21,85
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verso una teologia dei sentimenti
Giuliana Fabris, psicoterapeuta, gruppoanalista, socia ASVEGRA, lavora in ambiti pubblici e privati come libera professionista. È socia di Psicologia e religione e della Società Filosofica Italiana. Tra le sue pubblicazioni, Lo spazio di Sara. Per una fenomenologia del “femminile” (Padova 2005).