Poetessa e scrittrice di largo consenso, Ada Negri ebbe rapporti epistolari con numerose figure di spicco della cultura italiana del primo Novecento. Le missive che qui si pubblicano per la prima volta, indirizzate al poeta, critico e poligrafo torinese Francesco Meriano, si collocano in un giro d’anni cruciale: dal 1917, data della prima cartolina, la corrispondenza si protrae sino al 1923, attraversando una stagione – tra la fase finale della Grande Guerra e l’affermarsi del fascismo – caratterizzata da un notevole fervore intellettuale. Sono gli stessi anni in cui, in un periodo di intenso dinamismo creativo, l’autrice lodigiana pubblica con sollecita scadenza, presso Treves e Mondadori, due raccolte di novelle, le prose di Orazioni, un romanzo autobiografico e la silloge lirica Il libro di Mara, definito nella cartolina postale del 27 maggio 1919 il più suo di tutti i volumi.
In un intreccio di notazioni riguardanti la sfera del privato e del quotidiano, e di costanti rimandi ad aspetti di carattere letterario – progetti editoriali, collaborazioni a riviste, dichiarazioni di poetica, giudizi critici – la scrittura epistolare permette di cogliere le diverse sfaccettature della personalità di Ada Negri, tratteggiando il profilo di un’artista che si rivela sorvegliata lettrice di sé e sensibile interprete delle proprie opere. Un’immagine che integra e completa quella già portata alla luce dalla medesima curatrice nel carteggio con Paolo Buzzi (Il Poligrafo, 2008).
«Non voglio ascoltare che l’anima mia»
Corrispondenza inedita di Ada Negri
a Francesco Meriano (1917-1923)
Barbara Stagnitti ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia e Letteratura dell’età moderna e contemporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove collabora presso il Dipartimento di Italianistica. I suoi studi sono rivolti alla letteratura italiana dei secoli XIX e XX, con particolare attenzione al Futurismo, agli scrittori lombardi e ai carteggi d’autore del Novecento. Presso Il Poligrafo ha pubblicato: Ada Negri - Paolo Buzzi. Diorami lombardi. Carteggio (1896-1944), nel 2008, e «SI VA SEMPRE / VERSO IL TEMPO / CHE VERRÀ». Enzo Benedetto e «Futurismo-oggi». Corrispondenza (1969-1992), nel 2010. Fa parte della redazione della «Rivista di letteratura italiana» e di «Studi sul Settecento e l’Ottocento».