Una considerazione in chiave naturalistica del problema della morale obbedisce all’idea che, in antitesi con le interpretazioni teologiche, metafisiche e trascendentali, se ne ricerchi origine e funzione nel rapporto con l’ambito naturale, ovvero in riferimento all’organismo e alla sua evoluzione. È questo il tema che i saggi qui raccolti indagano, nell’intento di offrire differenti direzioni di lettura del rapporto tra biologia e morale: dalla dipendenza della morale dall’organismo e dalla sua evoluzione all’idea di una autonomia della morale, intesa come irriducibile al biologico, anche se non separabile da esso.
Al confine tra scienza e filosofia, la questione della naturalizzazione chiama al confronto autori e prospettive teoriche assai diversi: a partire da Darwin e la teoria dell’evoluzione, attraverso la “naturalizzazione” di Nietzsche fino all’Ethica naturalis di Jonas, si giunge a diversi settori della ricerca scientifica contemporanea, come la biologia, le neuroscienze e l’etologia. In questa dimensione “interdisciplinare” si delinea una rideterminazione di alcuni concetti del lessico filosofico-morale, quali per esempio quelli di spontaneità, motivazione, volontà e azione, a partire dalla messa in discussione dell’idea stessa del fondamento e della funzione della morale.
Sulla naturalizzazione della morale
Da Darwin al dibattito attuale
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Ludovico Gasparini è professore di Filosofia morale presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Padova. È autore di diversi saggi e volumi sul pensiero di Sartre, Kant, Heidegger, Kierkegaard e Valéry.