Nel 1443 il Beato Angelico dipinge la Guarigione del Diacono Giustiniano. Il soggetto è un bizzarro miracolo raccontato dalla Legenda Aurea: i fantasmi dei santi Cosma e Damiano, due medici siriani morti nel III secolo dopo Cristo, curano un diacono romano, colpito da non meglio precisate ulcere a una gamba; la terapia consiste nella sostituzione dell’arto malato con quello di un etiope morto da poco. È la prima volta che l’idea del trapianto, seppur in forma mitica, fa capolino nella cultura occidentale. Il trapianto di organi, tessuti e cellule rappresenta oggi una soluzione efficace per una vasta serie di patologie, dalle insufficienze organiche alle malattie ematologiche. Si tratta però di una pratica medica impossibile da realizzare senza un donatore, una persona che offra una parte di sé a beneficio di qualcun altro. È proprio l’inevitabile necessità del dono a rendere questo specifico campo della medicina così interessante da un punto di vista bioetico: ne sorgono questioni legate al modo in cui concepiamo noi stessi, il nostro corpo, il morire, l’idea di sacrificio connessa con le donazioni da vivente. Uno spettro di questioni straordinariamente variegato, che qui, per la prima volta, si affronta con un approccio multidisciplinare, valutandone gli aspetti medico-scientifici, storici, giuridici, etico-morali e filosofici. Una finestra aperta sul mondo del dono, attraverso la quale chiunque, dal bioeticista all’appassionato, dallo studente al volontario, può gettare uno sguardo e iniziare a costruirsi una propria idea.
Il dono nelle donazioni
Una prospettiva bioetica
Giovanni Spitale, nato nel 1987, vive e lavora tra le montagne della Valbrenta. Per vocazione da sempre attento e curioso cacciatore di risposte ultime, ha incanalato questa sua propensione laureandosi in Filosofia. Nel 2009 scopre di essere affetto da una grave malattia ematologica che riduce drasticamente la sua aspettativa di vita. È un momento cruciale, che definisce un prima e un dopo: la curiosità e l’interesse intellettuale si focalizzano sull’etica e sulla bioetica, campi in cui la filosofia può rendersi utile, mutando da attività speculativa fine a se stessa a strumento in grado di rendere il mondo un posto migliore. Da questa svolta nascono numerose attività e collaborazioni mirate a elaborare e diffondere una filosofia ben costruita e al contempo comunicabile a un pubblico generalista, che abbia il suo cuore nel dono come gesto non solo possibile, ma anche indispensabile dell’esperienza umana. Tra tutte: “Qualcosa da Donare”, progetto rivolto alle scuole superiori; “Climb for Life”, destinato agli scalatori; “Bassano Città del Dono”, implementazione dell’etica (e della pratica) del dono nel comune di Bassano del Grappa. Ha collaborato e collabora con ADMO - Associazione Donatori di Midollo Osseo; AVIS - Associazione Volontari Italiani del Sangue; FBOV - Fondazione Banca degli Occhi del Veneto. Nel 2012 ha preso parte alla realizzazione del libro-film Il turno di notte lo fanno le stelle, scritto da Erri De Luca e diretto da Edoardo Ponti.
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