Il concetto di luogo è un orizzonte di senso tutt’altro che univoco, carico di significati e rimandi complessi, in grado di influenzare profondamente l’evoluzione della stessa pratica architettonica nel corso dei secoli.
Il luogo emerge come termine di riferimento tradizionale connesso alle discussioni sull’identità di un territorio e il suo sviluppo. Da una prospettiva tipicamente moderna è visto come “una profonda alienazione da una astratta condizione dell’esistenza sociale”, un tipo di esistenza che dovrebbe compiersi attraverso una radicale cesura nel modo ordinario di leggere gli spazi della vita.
L’architettura è sempre legata a come i luoghi sono e a come essi “lavorano”: residenze, teatri, musei, biblioteche, ma anche paesaggi, fiumi, colline, pianure sono tutti, seppure in maniera diversa, segni.
Questo libro esplora le caratteristiche specifiche dei vari tipi architettonici, rilevando come le forme e i significati degli edifici siano sempre strettamente collegate alle diverse concezioni del luogo, mantenendo sullo sfondo il monito di quell’allegoria medievale che, nel grande affresco senese di Ambrogio Lorenzetti, poneva a confronto “vizi” e “virtù” del governo dell’uomo e del paesaggio, natura morale e natura fisica.
L’architettura dei luoghi
Principi ed esempi per un’identità del progetto
prefazione di John A. Agnew con contributi di Monica Bruzzone
Chiara Visentin insegna e svolge attività di ricerca presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Parma.