Paradosso. Rivista di filosofia, 2020/1

Sulla soglia

Pensare il limite e il confine

La Soglia rappresenta una delle immagini più potenti e affascinanti che, nel corso del tempo, hanno animato la riflessione filosofica. Le discipline umanistiche e le arti figurative, la letteratura e la poesia hanno dato corpo e voce a questa nozione, forgiandola secondo i propri linguaggi e canoni, tuttavia essa rimane un tema ancora aperto, un topos capace di trascendere lo spazio e il tempo affermandosi come punto di passaggio decisivo per la traduzione del possibile in evento. Nella sua intrinseca ambiguità, la soglia diviene luogo di una domanda estrema sul confine e sul limite che indica. La soglia esprime contatto con il suolo e allude al passaggio, aprendo nuove vie e invitando a percorrerle. Luogo di cesura tra interno ed esterno e insieme punto d’accesso, la soglia indica un confine permeabile in cui il limite e la finitezza non determinano un confinamento rigido, ma rappresentano, invece, la via verso un orizzonte sconfinato. Solo attraverso la finitezza è possibile scorgere il dischiudersi della trascendenza oltre la soglia. La duplicità e la natura simbolica di questo luogo paradossale che unisce ciò che separa non è sintesi tra i due spazi, ma apertura che pone in comunicazione ambiti altrimenti scissi. Il volume presenta una profonda interrogazione sulla soglia e sul confine in una prospettiva speculativa ampia e differenziata, attraverso interpretazioni delle voci di Heidegger, Severino, Platone, Aristotele, Cusano e Bonaventura, Bartolone, Hegel, Derrida, Celan, Kafka, Saint-Exupéry, Bauman. Il fascicolo si chiude con un prezioso dialogo con Jean-Luc Nancy. La soglia, sempre aperta anche quando serrata, è lo spazio utopico in cui è oggi possibile ripensare ai confini, alle definizioni e ai limiti, tanto problematici nel mondo attuale.

Lorenza Bottacin Cantoni, dottore di ricerca in Storia della Filosofia, collabora con le cattedre di Storia della filosofia contemporanea e di Estetica presso il Dipartimento FISPPA dell’Università di Padova. Ha svolto attività di ricerca negli Stati Uniti al Boston College, è membro dell’International Network in Philosophy of Religion, è stata Assistant Professor presso la Graduate School Faculty of Art and Letters, Tohoku University di Sendai in Giappone. I suoi principali interessi riguardano il pensiero francese contemporaneo, con particolare riferimento all’opera di Levinas e Blanchot, e la teoria della letteratura; i suoi studi si concentrano sulle prospettive filosofiche dell’opera di Kafka. È autrice di contributi in riviste e volumi nazionali e internazionali, della monografia Metafore per l’altro dedicata al pensiero di Levinas (in uscita presso Mimesis); ha tradotto, di Emmanuel Falque, Passare il Rubicone. Alle frontiere della filosofia e della teologia (Morcelliana, 2017).

Francesco Tomatis è professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Salerno e istruttore di Kung Fu classico cinese presso la Scuola Chang. Collaboratore di «Avvenire» e «Ousitanio vivo», è garante scientifico di Mountain Wilderness International. Ha curato edizioni di scritti di Schelling, Nietzsche, Pareyson e pubblicato i volumi: Kenosis del logos (1994), Ontologia del male (1995), L’argomento ontologico (1997, 20102), Escatologia della negazione (1999), Pareyson (2003), Filosofia della montagna (2005, 20084), Come leggere Nietzsche (2006), Dialogo dei principi (2007), Libertà di sapere (2009), Verso la città divina (2011), La via della montagna (2019).

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