Questo numero della nuova serie della rivista «Paradosso» torna a interrogare uno dei valori posti come non-interrogabili dal dibattito politico contemporaneo. In tal modo si rompe un tabù e si comincia davvero a “pensare” in sede di filosofia della politica che quello di “democrazia” sia un valore storicamente determinato e non “naturale”. Mai come oggi “democrazia” sembra essere destinata a una progressiva e paradossale eterogenesi dei fini. Di sicuro essa va ripensata, perchè sembra non essere più in grado di corrispondere ai criteri di razionalità alla luce dei quali era stata teorizzata.
Paradosso. Rivista di filosofia, 2001
Democrazia
Umberto Curi è docente di Storia della Filosofia presso l’Università di Padova, Visiting Professor presso le Università di Los Angeles e di Boston, ha tenuto lezioni e conferenze presso università europee e americane. Fra le sue numerose pubblicazioni: Endiadi. Figure della duplicità e La cognizione dell’amore. Eros e filosofia (entrambi presso Feltrinelli, Milano 1995 e 1997); Pensare la guerra. L’Europa e il destino della politica (Dedalo, Bari 1999); Polemos. Filosofia come guerra e La forza dello sguardo (Bollati Boringhieri, Torino 2000 e 2004); Filosofia del Don Giovanni (Bruno Mondadori, Milano 2002); Variazioni sul mito: Don Giovanni (Marsilio, Venezia 2005); Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche (Bollati Boringhieri, Torino 2008); Miti d’amore. Filosofia dell’eros (Bompiani, Milano 2009). Con il volume Straniero (Raffaello Cortina, Milano 2010) ha vinto il Premio nazionale Frascati di filosofia nel 2011. La sua opera più recente è Via di qua. Imparare a morire (Bollati Boringhieri, Torino 2011).