“La theorica niente senza la pratica”: dando voce a figure che, nella storia e nel nostro tempo, hanno sentito la necessità di coniugare l’esperienza pratica della coltivazione con la scrittura e il pensiero teorico, questo libro riflette sul valore del progetto paesaggistico visto come sintesi e scambio tra queste due dimensioni integrate, frutto di un unico processo interpretativo che si sviluppa coltivando i luoghi.
Formato da una raccolta di esplorazioni teoriche e da un repertorio di esperienze nel campo del paesaggio e del giardino, il manuale si propone come strumento di lavoro e di ricerca rivolto a chiunque si avvicini a questo ambito di lavoro e di studio con una attitudine progettuale, con una particolare attenzione per coloro che si muovono nel campo della formazione, secondo quei principi che anche la Convenzione Europea del Paesaggio promuove e sancisce.
La prima parte del libro interroga il patrimonio di contributi teorici sul giardino e sul paesaggio in ambito mediterraneo, con l’intento di intercettare quei saperi che, attraverso le diverse epoche e culture, compongono un fil rouge legato alle pratiche della coltivazione sul campo. La contaminazione tra “teorie” e “pratiche” si traduce nella parte dedicata alla “misura del fare”, meditando sul valore di passaggi sequenziali come rivoltare la terra, governare le acque, sconfinare, seminare e piantare, osservare il tempo, che afferiscono, attraverso diverse scale e differenti categorie di progetto, al mondo del giardiniere, come a quello del paesaggista.
Sette “esercizi di coltivazione”, esemplificativi dell’attitudine alla cura degli ambiti storici e riferibili a luoghi dalla forte connotazione – un bosco, un frutteto o una vigna; un giardino, una rovina, un orto e un prato – approfondiscono l’esplorazione nelle pratiche, che si chiude con una riflessione su un caso studio legato all’archeologia, la Rocca di San Silvestro in Toscana, supportata da un approfondimento botanico sulle “piante delle rovine”. Attraversare questi temi e queste esperienze può essere un buon viatico per chi voglia esplorare la necessaria dimensione progettuale che appartiene al paesaggio, che fa leva su quel momento del nostro operare nel quale proiettiamo nel futuro l’esperienza accumulata nel passato e i pensieri che si confrontano nel nostro presente.
Manuale di coltivazione pratica e poetica
Per la cura dei luoghi storici e archeologici nel Mediterraneo
Luigi Latini, architetto paesaggista, è docente in Architettura del paesaggio presso l’Università Iuav di Venezia dal 2005. L’attuale lavoro didattico e di ricerca si muove principalmente nell’ambito dell’Iuav e della Fondazione Benetton, con particolare attenzione al tema del giardino. Dal 2013 è presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Benetton, con il compito di orientare le attività di studio e ricerca nel campo del paesaggio e del Premio internazionale Carlo Scarpa per il Giardino. Dirige, con Monique Mosser, la collana “Memorie” per le edizioni della Fondazione Benetton Studi Ricerche. Dal 2010 è presidente dell’Associazione Pietro Porcinai, Fiesole. Tra i più recenti volumi curati: Curare la terra / Caring for the Land (con Patrizia Boschiero e Simonetta Zanon, Fondazione Benetton Studi Ricerche, Treviso 2017); Pietro Porcinai and the Landscape of Modern Italy (con Marc Treib, Ashgate, London 2016); Pietro Porcinai a Trivero. Giardini e paesaggio tra pubblico e privato (con Maria Luisa Frisa, Fondazione Zegna - Marsilio, Venezia 2016); Maredolce-La Favara. The XXIV International Carlo Scarpa Prize for Gardens (con Giuseppe Barbera e Patrizia Boschiero, Fondazione Benetton Studi Ricerche, Treviso 2015).
Tessa Matteini, architetto, paesaggista e dottore di ricerca in Progettazione paesistica, è professore a contratto di Architettura del paesaggio presso l’Università Iuav di Venezia e le Università di Bologna e Firenze. Lavora come progettista e ricercatrice nel campo dell’architettura del paesaggio, con particolare attenzione alle categorie del progetto e della conservazione attiva e inventiva nei luoghi delle archeologie. Con Anna Lambertini ha costituito nel 2013 a Firenze, limes, laboratorio-studio per il piano e progetto di paesaggio. È autrice di numerose pubblicazioni nel campo della cura dei giardini storici e del progetto di paesaggi e spazi aperti archeologici, tra cui il volume monografico Paesaggi del tempo. Documenti archeologici e rovine artificiali nel disegno di giardini e paesaggi (Alinea, Firenze 2009).
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