Marghera è l’emblema di una memoria divisa, luogo in cui è difficile individuare una netta linea di demarcazione tra la fabbrica e il quartiere residenziale. Periferia che si affaccia sulla laguna, ma anche “cuore” di uno sviluppo impetuoso intorno al grande progetto del porto. Conflitti di memoria e forme di rimozione sono oggi il riflesso di una realtà policentrica, tra storie operaie e battaglie ambientaliste, ricordi di guerra e nostalgie per una Marghera “verde” d’antan.
Sant’Elena è il luogo estremo di Venezia sulla strada per il mare: un’isola nell’isola. Prima, sede di un convento di frati agostiniani e probabile stazione di sosta per i pellegrini che erano diretti in Terra Santa, divenne – a partire dal Novecento – piazza d’armi sulle bonifiche che ospiteranno uno dei maggiori esempi di quartiere nuovo edificato nella città antica.
Marghera - Sant’Elena
Laura Cerasi (Venezia 1946) è professore a contratto di Storia contemporanea presso l’Università di Udine. Fa parte della redazione di «900. Per una storia del tempo presente» e di «Venetica». Ha studiato la storia della cultura e delle organizzazioni culturali fra Otto e Novecento, con particolare attenzione alle origini del corporativismo, e la memoria e le rappresentazioni delle città. È autrice di Gli Ateniesi d’Italia. Associazioni di cultura a Firenze nel primo Novecento (Milano, FrancoAngeli, 2000).
Michele Casarin (Venezia 1967), storico contemporaneo attento soprattutto a temi urbani e sociali, è direttore del Sistema Bibliotecario Urbano e dell’Archivio Storico del Comune di Venezia. È autore, tra l’altro, di Venezia, Mestre. Mestre, Venezia. Luoghi, parole e percorsi di un’identità (Portogruaro, Nuova Dimensione, 2002) e, per la presente collana, di Piazzale Roma (Padova, Il Poligrafo, 2005).