Quella di Israel Zoller (1881-1956), o Israele-Eugenio Zolli nella sua forma italianizzata, rabbino, semitista e storico delle religioni, è una figura complessa e poliedrica, che viene ricostruita e analizzata da alcuni tra i massimi esperti di storia dell’ebraismo, guardando alla profondità della sua cultura e ai molteplici aspetti di una sofferta biografia: l’ambiente mitteleuropeo in cui Zolli nacque e ricevette la prima educazione, il rapporto problematico con l’ebraismo, il suo essere a un tempo uomo di scienza e di fede, la ricchezza di una preparazione scientifica e religiosa che risentiva di apporti eterogenei, dalla psicoanalisi al chassidismo.
Nel corso degli ultimi anni il “caso Zolli”, rabbino capo di Roma, battezzato cristiano nel 1975, subito dopo la liberazione della capitale, è stato, seppur lentamente, sottratto alle riduttive letture di parte, apologetiche o liquidatorie, per essere ricondotto entro l’alveo di una indagine storica e obiettiva. Le ricerche qui presentate offrono un bilancio critico tuttora aperto, rivelando quanto di novità anticipatrice (per la storia e per la religione) sia rintracciabile nella enigmatica e affascinante vicenda di Israel Zoller, vissuta tra amore della legge e legge dell’amore in tensione risolutiva.
Israel-Eugenio Zolli
Un semitista tra religioni e storia
a cura di
Pier Angelo Carozzi insegna Storia delle religioni presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Verona. Si è occupato di Antichistica (ebraismo, origini cristiane, gnosi e gnosticismo) e di Orientalistica (monoteismi e cristianesimi vicino-orientali), nonché della problematica metodologica della storia delle religioni in Italia. Ha pubblicato articoli e studi monografici sulla storia della gnosi, l’ermetismo antico, la soteriologia nelle religioni misteriosofiche del Tardoantico, la metodologia storico-religiosa. Tra i contributi più recenti, il volume Rendere sensibile il divino. Le arti nelle religioni (Milano 2009).