Filosofi, teologi e scrittori – Franco Riva, Sergio Givone, Vito Mancuso, Maria Pastrello, Giuliana Fabris, Michele Di Cintio, Marco Venturino, Danilo Bano, Gianfranco Maglio, Giuseppe Goisis – si confrontano in queste pagine sul tema del male e sulle sue molteplici implicazioni, a partire dalla constatazione che il male è̀ un elemento concretamente presente nella vita dell’uomo e che, di conseguenza, non potrà mai essere eliminato del tutto. In questo senso, la domanda sul male, se vuole essere un interrogativo radicale, deve essere contemporaneamente anche una domanda al male, come ricorda Sergio Givone, analizzando figure archetipiche del nostro immaginario come quelle di Giobbe e Achab nel romanzo Moby Dick.
Il male può avere l’ultima parola?
Giuliana Fabris, laureata in Psicologia e in Scienze religiose, psicoterapeuta gruppoanalista, opera in ambito pubblico e privato. Per Il Poligrafo ha pubblicato: Lo spazio di Sara. Per una fenomenologia del “femminile” (2005), Navigazioni. Verso una teologia dei sentimenti (2007). Per lo stesso editore ha curato i volumi: Il male può avere l’ultima parola? (2008), Romano Guardini. Presenza e attesa dell’uomo (2010), “Caro zio Romano...”. Malinconia e spiritualità nelle lettere di Romana Guardini (2012), Romano Guardini e la pedagogia. L’educazione come compito e valore (con Gino Alberto Faccioli, 2013), «Un assoluto inizio». La cristologia di Romano Guardini (2015).
Maria Pastrello, oltre ad aver pubblicato saggi in riviste e contributi in volume, ha tradotto opere di Lévinas, Ricoeur, Gabriel Marcel, Mounier.