Il filo ininterrotto della maternità e del materno è ciò che definisce i diversi contributi presenti all’interno di Madre de-genere, un’esplicita partitura matrilineare che unisce prospettive disciplinari e “sguardi” provenienti da vari ambiti di studio e di esperienza: le controverse, leggendarie figure della grande tradizione letteraria (le saghe germaniche, Medea, Macbeth) si affiancano ai motivi ricorrenti, ai confronti e ai conflitti della narrativa italiana contemporanea, o ancora alle vicende artistiche ed esistenziali di scrittrici significative come Elsa Morante o Colette. In questo mosaico la letteratura è destinata ad incontrarsi con la filosofia, con la storia, con le altre scienze sociali: in una ricognizione storica della figura della madre, dalla società romana alla fine del patriarcato, ma anche nell’arte di Giotto o nella Repubblica di Platone. E poi il ruolo del cinema e della pubblicità, la costruzione di un’immagine mediatica della maternità e del materno, le questioni emergenti poste dalla filosofia e dalla bioetica, gli aspetti psicologici della gravidanza e quelli relativi – per esempio – ai dati su fecondità e occupazione femminile in Italia e negli altri paesi europei. Una maternità continuamente rivissuta e ridefinita, dai contorni spesso irrisolti, che appare divisa tra “scelta”, “desiderio” e “destino”, ma comunque elemento catalizzatore di molti dei fenomeni e dei cambiamenti che contraddistinguono la realtà contemporanea.
Madre de-genere
La maternità tra scelta, desiderio e destino
Saveria Chemotti insegna Letteratura italiana contemporanea e Letteratura italiana di genere e delle donne all’Università di Padova. Nei suoi lavori più recenti si è occupata di letteratura delle donne, di narrativa degli anni Ottanta e Novanta, con particolare attenzione per gli scrittori veneti. Ha pubblicato saggi su Foscolo, il Romanticismo italiano ed europeo, la narrativa del primo Novecento, Antonio Gramsci, Tonino Guerra, Giuseppe Berto e su numerosi altri autori e temi otto-novecenteschi. È condirettore di «Studi novecenteschi», rivista di storia della letteratura italiana contemporanea. Tra i suoi numerosi scritti, per le edizioni Il Poligrafo ha pubblicato: Il «limes» e la casa degli specchi. La nuova narrativa veneta (1999); La terra in tasca. Esperienze di scrittura nel Veneto contemporaneo (2003); L’inchiostro bianco. Madri e figlie nella narrativa italiana contemporanea (2009); Lo specchio infranto. La relazione tra padre e figlia in alcune scrittrici italiane contemporanee (2010); A piè di pagina. Saggi di letteratura italiana (2012). Presso lo stesso editore è coordinatrice della collana di studi di genere “Soggetti rivelati. Ritratti, storie, scritture di donne” e, con Antonia Arslan, della collana di narrativa “Graphie. Testi, modelli, immagini della scrittura femminile”.