Giudecca

Così vicina e così lontana da Venezia: la storia della Giudecca riflette questa duplice natura. Fin dai tempi più antichi scelta come sede di attività produttive pericolose, da tenere distanti dalla città, e allo stesso tempo luogo ideale, immerso nel verde, dove verranno edificate alcune ville e i conventi che poi Napoleone distrusse o trasformò in caserme e nelle nuove carceri.
Con l’inizio della rivoluzione industriale in laguna, nella seconda metà del XIX secolo, l’isola cambia veste: quegli stessi spazi divennero preziosissimi per la costruzione delle nuove fabbriche e la smisurata mole del mulino Stucky cambiò definitivamente il paesaggio, simbolo della nascita dei moderni stabilimenti e delle case operaie.
L’istituzione di orfanatrofi, case famiglia, istituti per l’infanzia abbandonata o tubercolosa ne rimarcò, comunque, nuovamente il destino di luogo di emarginazione.
Poco più di un secolo dopo, l’irreversibile crisi costrinse alla chiusura, uno dopo l’altro, di tutti gli opifici e così anche alla Giudecca, alla fine del Novecento, l’industria del forestiero divenne pressoché l’unica attività produttiva dell’isola. Al posto di ciminiere, capannoni e istituti religiosi o laici sorsero così abitazioni di lusso, sempre più spesso acquistate da stranieri, più o meno famosi, che volevano possedere una casa che fosse vicina a Venezia, ma, nello stesso tempo, distante dagli itinerari degli aborriti tour organizzati.
Così vicina e così lontana dal resto della città, ancora una volta.

Pietro Lando, nato al Lido di Venezia, dove ha sempre vissuto, si è laureato in Scienze Biologiche, a Padova nel 1978, e in Storia, a Venezia nel 2001. Sulla storia novecentesca di Venezia ha pubblicato: Le ali di Venezia (Il Poligrafo, Padova 2013); I porti aerei di Venezia («Laboratoire italien», rivista dell’Ecole Normale Supérieure di Lione, 15, 2014); Il cantiere navale Svan («Venetica», rivista di storia contemporanea edita dagli Isituti del Veneto per la storia della Resistenza e del Novecento, 2, 2016); Imprenditori e capitalisti stranieri a Venezia (XIX -inizio XX secolo), in Stranieri, barbari, migranti. Il racconto della storia per comprendere il presente, a cura di T. Plebani (Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia 2016); I primi tumultuosi anni del Lido di Venezia da Fisola a Spada 1857-1908 (Lo Squero, Venezia 2018). Collabora con le Università di Venezia e di Bologna, con l’Ateneo Veneto e con la Fondazione Querini Stampalia in relazione alle sue ricerche sulla Venezia industriale.

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