Nell’opposizione tra Cielo e Terra, Mare e Terraferma, Oriente e Occidente, l’eredità di Caino, come una croce stampata sulla fronte di ogni uomo, rivela la potenziale violenza insita nelle scelte individuali e collettive. La fratellanza originaria, che scandisce e regola l’esistenza del singolo, per sua stessa natura “animale politico”, sembra essersi irrimediabilmente smarrita nella storia dell’umanità.
Il paradosso dell’amore per i propri simili che alimenta l’odio contro il nemico e lo straniero – come è stato per lo sterminio sistematico nei campi di concentramento della Seconda Guerra mondiale e come appare oggi nel divario tra Nord e Sud del mondo – sembra minacciare la possibilità della tolleranza e della convivenza con il diverso. Eppure, il conflitto rivela anche l’ineludibilità del confronto, facendo emergere il bisogno di rapportarsi con l’altro.
L’autore del presente volume, ripercorrendo il pensiero di Heidegger, Jünger e Schmitt, mette a nudo l’autentica radice del problema, indicando nell’intimità del singolo la fonte stessa della conflittualità. È innanzitutto con se stesso che l’uomo deve fare i conti. Prima ancora che con la storia, deve confrontarsi con la propria interiorità: nel dialogo con se stessi, la voce dell’io diventa un coro, il soggetto esplode in un “noi” costruttivo.
L’origine del conflitto
Martin Heidegger - Ernst Jünger - Carl Schmitt
Riccardo Panattoni è docente di Filosofia morale presso l’Università di Verona. È direttore del “Centro Studi sulle categorie politiche dell’Europa” di Reggio Emilia e condirettore della rivista di filosofia «Con-tratto». Per le nostre edizioni ha pubblicato il volume Il dono della filosofia. Martin Heidegger e l’abitare dell’uomo (1997). Ha inoltre curato i volumi collettanei: L’esperienza di Dio. Filosofi e teologi a confronto (1996), Ripensare lo spazio politico: quale aristocrazia? (1998), Dietrich Bonhoffer e la comunità del cuore (1999).